- Come ti poni rispetto all’emergenza che stiamo vivendo, come affronti questa sfida inedita?
L’unica chiave a mio avviso, sia sul piano personale che sul piano professionale è di affrontare la situazione con un pensiero positivo, valorizzando maggiormente ciò che abbiamo e dando spazio alla creatività. Nella vita privata godendo dei nostri affetti e nella vita professionale trasformando la nostra offerta lavorativa, molti di noi dovranno raggiungere il proprio target con strumenti e strategie diverse e innovative.
- Come stai reagendo di fronte al rischio da
coronavirus? Da mamma cosa ti preoccupa di più?
Avendo la fortuna di poter lavorare in modalità Smart working, questo mi permette di controllare maggiormente il rischio di contagio, anche mio figlio, quindicenne con grande maturità e resilienza ha saputo adattarsi a questo nuovo stile di vita, condividendo con gli amici un “nuovo tipo di comunicazione”, le riunioni online per poter socializzare, anche se privati del calore di un abbraccio. Ma non posso nascondere la preoccupazione per il futuro, per la ripresa dell’economia, e come mamma soprattutto, mi sento come se la vita avesse scippato a bambini e ragazzi un’importante fase di crescita in cui la scuola, lo sport e gli amici sono elementi importanti per la loro evoluzione.
- Quale narrazione stai dando ai tuoi figli
dell’emergenza che stiamo vivendo?
Cerco di trasmettere a mio figlio la giusta visione delle cose, quanto questa difficile esperienza ci stia comunque insegnando tanto, “la vita” che fa da maestra, in cui tutto ciò che davamo per scontato è diventato improvvisamente molto prezioso ed irraggiungibile, quale miglior lezione per crescere e maturare? Non è sempre facile ma è comunque un’opportunità di condivisione e di confronto. Colgo l’occasione di fargli capire come l’uomo può diventare il peggior nemico di sé stesso, se non è in grado di muoversi nel modo giusto, mettendo l’essere umano al centro e con lui il rispetto dell’ambiente.
- Come stai gestendo la vita familiare
durante questa quarantena?
Da Professional Organizer parto certamente avvantaggiata in quanto ho utilizzato per me stessa e la mia famiglia gli strumenti e le strategie che propongo alle persone che scelgono la mia consulenza. Ho la preziosa consapevolezza di quanto l’organizzazione possa essere uno strumento molto prezioso per affrontare il cambiamento soprattutto quando si presenta in modo repentino ed inaspettato. La gestione del tempo che va rivoluzionata in relazione al nuovo andamento delle nostre giornate, richiede una tabella di marcia condivisa con il resto della famiglia, dare dei punti fissi è molto importante soprattutto per i bambini e i ragazzi ma anche per noi adulti che stiamo vivendo un momento di forte stress. È anche un’occasione per apprendere nuove abilità, i ragazzi possono imparare a cucinare e a partecipare in modo più attivo alle faccende domestiche. Si possono condividere giochi stimolanti o vedere serie TV che insegnano. Cogliamo l’occasione per rendere il nostro tempo “produttivo” anche se in modo diverso, ma è comunque un’occasione per imparare.
- Come ti sei organizzata il lavoro?
Come professionista opero su due diversi canali lavorativi, per i miei clienti privati (www.tuttoaposto.com) mentre per la formazione i progetti ad impatto sociale con la nostra azienda (www.organizzareitalia.com).
Il mio modo di lavorare si è sempre basato sull’impostazione di Smart working, e questo mi ha facilitato notevolmente nell’affrontare il lockdown, in quanto le mie abitudini lavorative non si sono modificate, ho dovuto solo saperle integrare con la presenza di mio figlio a casa e le sue esigenze di Smart schooling. Quando si lavora in modalità Smart working, ovvero per obiettivi, si deve sapere affrontare la giornata lavorativa con le idee molto chiare, pianificando bene il tempo per arrivare alla fine della giornata soddisfatti e produttivi.
- Quali suggerimenti su come vivere al
meglio questo periodo della quarantena vuoi condividere con le mamme?
Definisco sempre la casa una piccola azienda, in quanto gli aspetti da gestire sono molteplici, e proprio come in azienda, suggerisco di fare una riunione di famiglia per capire quali sono le esigenze di tutti e quali soluzioni adottare in questo momento cosi complesso, sarà un modo importante per rendere tutti partecipi. Condividere esigenze, orari, desideri, e compiti è importante per partire con il piede giusto. Dopo di che stilare una Tabella di marcia, posizionandola in un luogo visibile a tutti, (la cucina è spesso il luogo più indicato).
- Come credi cambieranno le cose dopo il
covid-19?
È difficile dirlo, perché l’uomo si adatta a tutto ma scorda anche molto facilmente, auspico ad un mondo migliore, ma dipende da ognuno di noi, come riuscirà ad essere una persona migliore nel proprio quotidiano. Avremmo imparato la lezione? Detto questo penso che inizialmente la gente sarà impaurita, farà più difficoltà a socializzare, a lasciarsi andare a nuovi incontri, si rischia di perdere il “movimento spontaneo verso l’altro” … ma spero che duri poco e che il vaccino possa rassicurare e guarire le nostre paure e incertezze, molto dipenderà dalla scienza ma sarà difficile perdere il senso di vulnerabilità e fragilità che abbiamo conosciuto.
- Quali scenari negativi temi maggiormente,
per il prossimo futuro, e quali scenari positivi invece auspichi,
sul piano culturale, sociale ed economico?
Spero che questa esperienza possa insegnare ad ognuno di noi e ai governi di tutto il mondo, come soffermarsi sui veri valori della vita, su come rispettare maggiormente la natura, dare meno importanza agli interessi economici, dando più spazio alla ricerca, mettendo il benessere fisico e mentale dell’uomo al centro del nostro futuro. Ma il timore è che si scordi tutto troppo in fretta, la storia ci ha insegnato che neanche le guerre più terribili ci hanno fatto evitare le successive.
- Quali sono le priorità su cui concentrarsi
quando l’emergenza lascerà il posto alla ripresa di una nuova normalità, quando
potremo ricominciare a uscire da casa, studiare e lavorare non solo a distanza?
Oltre al mondo del lavoro che comporterà una ripresa economica che permetterà a tutti di tornare a condurre una vita più serena, penso che il nostro interesse debba rivolgersi al mondo dei giovani, bambini e ragazzi, abbiamo il dovere di ricostruire il loro quotidiano, fatto di stimoli, cultura, socializzazione, alimentando la speranza di un futuro migliore di quello che stanno vivendo attualmente.
Quali opportunità stai cogliendo da questa crisi, quali elementi
positivi credi poter trarre e come pensi di valorizzare l’esperienza, sul piano
umano e professionale?
Umanamente mi arricchisco tutti i giorni, in quanto
accresce in me la consapevolezza di quanto abbia ricevuto dalla vita ad oggi. Nei
piccoli gesti si coglie una maggior vicinanza agli altri, la comunità, coloro
che sembravano più lontani fino a ieri, oggi sono più raggiungibili, più
disponibili.
Professionalmente è un nuovo Challenge, come rendere la mia offerta più fruibile
malgrado sia aumentata la distanza fisica? Come utilizzare il mondo digitale
nel miglior modo possibile senza caderne vittime? Sono tante le domande che mi
pongo e trovare nuove risposte è la sfida che la vita mi richiede oggi.